Come conservare la storicità dell’edificio per offrire esperienze di viaggio autentiche.
Negli ultimi tempi sono sempre più frequenti le richieste di interventi architettonici che mirano al recupero di contenitori situati nei centri storici, per trasformarli in strutture turistico ricettive.
Questo fenomeno può essere ricondotto alla nuova frontiera economica dettata dalla sharing economy, che va a creare nuovi tipi di domanda sul mercato, impensabili anche solo fino a poco tempo fa, alle quali (ovviamente) le strutture di accoglienza tradizionali non riescono a rispondere.
Dal punto di vista dell’architetto, questi nuovi scenari rappresentano una sfida da vincere e un’interessante opportunità da cogliere: trasformare immobili in disuso, intervenire nei borghi storici spesso disabitati, o dare nuova vita a ex edifici industriali non è un lavoro banale e richiede il massimo della competenza, della professionalità e del perfezionismo. Non è raro che il proprietario, che sia privato o imprenditore, davanti a un investimento del genere, sottovaluti le problematiche che si possono presentare nell’intervenire ad esempio in un tessuto urbano consolidato, nel caso degli edifici storici. Si tratta di problematiche strutturali, vincoli storico-artistici, impiantistici e distributivi che spesso limitano l’operatività: non è immediato adattare a nuove destinazioni d’uso una struttura creata secoli prima, con esigenze e tecniche costruttive completamente differenti. Ecco perché è fondamentale l’ausilio di un professionista esperto, che sappia leggere il contesto e abbia le competenze tecniche per realizzare l’adattamento con raffinatezza e gusto.
Le soluzioni per affrontare queste sfide esistono. In molte occasioni, si possono proporre espedienti di alto valore architettonico che non siano invasivi e distruttivi. Gli interventi a secco, ad esempio, rientrano tra questo tipo di accorgimenti e attraverso l’installazione di contropareti e boiserie, che hanno allo stesso tempo un elevato valore architettonico e di design, è possibile creare delle intercapedini ad uso tecnico utili, ad esempio per allocare gli impianti tecnici. Agire in questo modo permette di conseguire importanti obiettivi dal punto di vista architettonico: evitare demolizioni e quindi preservare la storicità dell’edificio, oltre che raggiungere elevati standard decorativi.
Un’altra soluzione da poter utilizzare anche in tandem alla precedente può essere l’installazione di pavimenti flottanti e controsoffitti, che consentono di realizzare vani tecnici dove allocare gli apparati tecnologici. Nel caso di un edificio storico, i pavimenti flottanti, e quindi sopraelevati, permettono di conservare una pavimentazione magari non esteticamente gradevole ma dall’alto valore storico e che per questo merita di essere conservata. Tornando invece alla tecnologia, essa risulta fondamentale per una gestione smart della struttura ricettiva: solo con una tecnologia all’avanguardia e con l’ausilio della domotica è possibile facilitare la gestione, soprattutto in remoto, e migliorare il comfort ambientale, mantenendo sempre alta l’attenzione al contenimento energetico. Senza dubbio, quindi, una gestione smart dell’abitazione, la garanzia di un comfort ambientale e una grande attenzione ai contenimenti energetici sono pilastri fondamentali per la riuscita del progetto.
Come attuare tutto questo? Attraverso semplici accorgimenti, come l’installazione di rilevatori di presenza per tarare gli impianti climatici e di illuminazione, o l’installazione di contatti elettrici sulle aperture (porte e finestre) che azionano/disattivano gli impianti, termico o di climatizzazione, per contenere i consumi energetici ed evitare sprechi. Dove possibile, conviene poi affidarsi alle fonti energetiche rinnovabili, che ormai hanno raggiunto elevati livelli tecnologici a costi accessibili.
Certamente, infine, un progetto di interiors design e un’accurata selezione dell’arredo che puntino magari sul recupero e sul riutilizzo di arredi e oggetti esistenti, possono dare un contributo importante alla buona riuscita di questo tipo di progetti: il viaggiatore che sceglie una struttura micro-ricettiva, lo fa perché vuole non solo una funzionalità degli spazi, ma anche assaporare lo spirito del luogo e vivere un’esperienza autentica. È in questo senso che si rivela importantissimo eseguire una ristrutturazione che rispetti la storicità dell’involucro, con interventi non invasivi, senza perdere di vista l’importanza del design che distingue gli spazi e che restituisca la storicità del luogo oltre a far assaporare lo spirito del luogo a chi viaggia.