Nella nomenclatura di uno spazio retail, gli elementi che concorrono a definire il progetto sono tanti e vari, ma con un unico obiettivo: raccontare la brand identity dell’azienda.
Abbiamo già affrontato il tema della vetrina, il cui ruolo fondamentale è quello di dare la prima impressione riuscendo ad attirare l’attenzione del fruitore; abbiamo parlato del ruolo che rivestono i pavimenti, le pareti e i soffitti che oltre alle ovvie funzioni strutturali concorrono a caratterizzare e definire lo spazio facendosi portavoce dello stile del brand. Abbiamo inoltre affrontato tutte gli elementi di layout che concorrono ad esporre la merce: gli espositori.
Le scelte di interior design sono quindi molto importanti per un progetto fashion retail di successo affinché l’esperienza di vendita susciti nello “spettatore”, emozioni sempre diverse e sempre più coinvolgenti.
Per raggiungere questo obbiettivo non sono di meno importanza tutti quegli elementi architettonici e d’effetto che concorrono a collegare i vari piani del retail: le scale.
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Un buon progetto, utilizza al meglio gli elementi strutturali di uno spazio e li interpreta in funzione del racconto o dell’esperienza che si vuole concretizzare in quel determinato spazio di vendita. Così se all’interno di uno spazio retail è presente una scala, questa deve essere parte integrante del progetto, se non addirittura il punto focale.
Nel progetto per lo store Marni, firmato dallo studio londinese Sybarite, parlando degli espositori che si sviluppano su più livelli, avevamo anticipato la scala scultorea del flagship store londinese che crea un senso unico di connettività visiva e incoraggia la piena esplorazione del negozio a due livelli. Il piano terra in resina bianca si estende fino al primo piano in modo che entrambi i livelli appaiono collegati. I gradini in acciaio inossidabile sono stati tagliati nell’onda inclinata che collega i pavimenti, aggiungendo senso di movimento.
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I collegamenti verticali sono messi in evidenza anche nello store Marni di Beijing, dove una scala di colore arancione brillante in stile industriale caratterizza l’interno di questo store. Le ringhiere in acciaio inossidabile sono invece ancora una volta espositori e possono essere viste come sculture fluenti.
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Diverso ma pur sempre ispirata al design organico è il concept scelto da Marni per lo store di Tokyo. Qui l’interno è ispirato ai giardini rigogliosi del Giappone. L’obiettivo del team era giocare con gli elementi architettonici tipici dei negozi Marni, ma allo stesso tempo dialogare con il luogo che lo ospita.
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Prevalgono le forme curve, anche per la scala, allo scopo di richiamare i percorsi tortuosi dei giardini giapponesi. Torna come tratto distintivo delle boutique di Marni di tutto il mondo anche l’uso dell’acciaio per i binari sospesi a forma di onda e i grandi apparecchi di illuminazione circolari. Ma i colori degli interni si rifanno ad una tavolozza di colori botanici, i quali caratterizzano anche la scala in marmo.
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La scala ondulata, porta a un secondo livello dedicato ad una selezione di abbigliamento donna e alle calzature. In questo progetto la scala l’architettura della scala non viene evidenziata ma si uniforma con il contesto.
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Al contrario ci sono invece progetti dove la scala assume una forte connotazione stilistica. Ciò accade ad esempio per il flagship store “La Perla” di Via Montenapoleone a Milano. Il progetto, realizzato dallo studio Baciocchi Associati, occupa uno spazio a due piani in cui spicca la scala centrale, rifinita con marmi e ottone dorato. La scala insieme ai grandi tappeti appoggiati sul pavimento in marmo, i divani in velluto e i tavoli in metallo è uno degli elementi che caratterizzano questo store.
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E’ così anche per la boutique di Dolce & Gabbana a Old Bond Street a Londra. Lo studio Curiosity ha scelto di rendere protagonista dello spazio, una meravigliosa scala a chiocciola in marmo nero. Tutto ciò per omaggiare la città e la sua anima punk e avanguardista.
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Nello store Dolce & Gabbana inaugurato a Miami nel 2018, invece si è voluto richiamare il settecentesco stile del Teatro alla Scala di Milano. Ancora una volta è la scala a caratterizzare lo spazio. Nel progetto firmato dall’architetto Gwenael Nicolas la scala, che collega i due piani, è stata realizzata in travertino e può essere interpretata come un’ulteriore attrattiva dello scenario teatrale, anche grazie alla sovrapposizione di lastre di questa roccia naturale in vari spessori e gradazioni di colore.
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Una scala scenografica è anche quella che caratterizza il progetto dello store Fendi sulla Sloane Street di Londra. Firmata da Emiliano Salci e Britt Moran, dello studio milanese Dimore Studio, il negozio, vuole richiamare un aristocratico appartamento romano degli anni Sessanta. La boutique è articolata su due livelli collegati da una scenografica scalinata con pareti in mohair e velluto a doppia altezza e una ringhiera rivestita da pannelli cuneiformi realizzati con vari metalli che richiamano i tappeti geometrici utilizzati in tutto il piano terra.
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Niente a che vedere però con la spettacolare scala di Palazzo Fendi a Roma nel quartier generale della Maison. Qui c’è la più grande boutique al mondo del brand progettata dall’architetto Gwenael Nicolas.
L’intervento, realizzato grazie ad un meticoloso intervento di restauro, vede protagonista all’ingresso una scala in marmo rosso che collega i due piani in un grande vuoto che si apre attraverso il cuore dell’edificio.
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Sono più minimali invece le scelte stilistiche su cui si è orientato il marchio di moda Jil Sander, quando nel 2008 ha ridefinito lo stile delle sue boutique. A cominciare dallo store all’angolo tra Howard e Crosby Streets a SoHo. Il concept venne sviluppato in collaborazione tra Raf Simons, direttore creativo del marchio dal 2005, e Germaine Kruip, artista olandese che crea opere tranquille e meditative.
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Il vasto piano terra di questo store è ancora oggi ancorato ad ogni estremità con un sistema di feritoie che ruotano a intervalli regolari, per racchiudere l’intero spazio nel bianco o aprirlo solo a squarci riflessi verso l’esterno. Lo spazio funziona come una sorta di portale. Qui la scala non è in evidenza ma mascherata da feritoie. Per cui solo se i clienti sono davvero ispirati da fermarsi abbastanza a lungo salgono sulla grande scalinata di marmo e raggiungono il secondo piano dove sono effettivamente esposte le varie collezioni di Jil Sander.
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Una scala quindi, non è solo un elemento verticale di collegamento, ma un arredo fondamentale per interpretare lo spazio retail e definire lo stile del brand.
Nello store Chloé di Parigi progettato nel 2013 da Joseph Dirand, la scala si fa portavoce dello stile del marchio. Il negozio disposto su due livelli è collegato anche internamente, nella parte anteriore e posteriore, da una coppia di scale in marmo con ringhiere in bronzo scolpito e ottone. Una scala perfettamente in linea con lo stile romantico e femminile del brand. Il design di Dirand incorpora allusioni anglosassoni, cosi come la successione di stanze relativamente piccole, con soffitti a cassettoni dipinti che hanno lo scopo di evocare una casa di città di Londra.
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