Il design di uno spazio retail è fondamentale perché aiuta a supportare l’immagine del brand, oltre che a sostenere una strategia commerciale di successo. E’ per questo motivo che, sia i marchi più famosi che i nuovi brand della moda, si affidano agli interior designer per progettare i loro spazi e attirare nuovi clienti all’interno del negozio.
Alcuni grandi magazzini come Harrods a Londra e Samaritaine a Parigi, anche dopo tanti anni dalla loro fondazione rimangano dei veri templi della moda, anche grazie alle loro architetture che hanno resistito indenni allo scorrere del tempo. Ma è con il visual merchandising, che gli operatori commerciali offrono ai consumatori la stessa filosofia anche all’interno del negozio. Ovvero la necessità di caratterizzare gli spazi interni.
Oggi quando i brand decidono di aprire un nuovo spazio retail, dedicano alla progettazione del punto vendita la stessa importanza che danno alle collezioni moda. Il punto vendita diventa quindi una vera “estensione fisica” del brand che cattura e ammalia l’utilizzatore.
Progettare un store design significa pensare all’allestimento delle vetrine, progettare le attrezzature, studiare l’illuminazione e occuparsi di tutti quegli aspetti che riguardano il design di interni come i pavimenti o le pareti.
E’ compito quindi di architetti, visual merchandising e interior designer creare ambientazioni suggestive e funzionali in grado di raccontare il brand e attirare il pubblico. Un buon progetto espone i prodotti alla luce migliore, individua un percorso espositivo ma soprattutto sa individuare lo stile giusto per raccontare le collezioni del brand. Questo è fondamentale anche a livello marketing, per individuare il target di riferimento. Così, mentre alcuni rivenditori preferiscono un design discreto, ad altri piace stupire creando punti vendita che facciano discutere.
Ne è un esempio l’intervento di Yayoi Kusama, artista giapponese, che nel 2012 introdusse la sua arte all’interno del negozio Louis Vuitton, al secondo piano del Takashimaya Shopping Center. Prima dell’intervento lo spazio era caratterizzato solo da sfumature color crema, marrone e beige. Lo stesso spazio poi, si è trasformato in un esplosione di pois rossi e sculture giganti.

Il fatto che un brand del lusso, abbia coinvolto un artista internazionale per personalizzare gli spazi, evidenzia quanto la caratterizzazione dello spazio retail sia importante per un brand.
Un’altro marchio della moda, Paul Smith, è famoso oltre che per le collezioni, anche per l’importanza che da ad ogni suo punto vendita. Infatti ogni negozio di Paul Smith è diverso, creando grande pathos tra i suoi segaci, e scatenando grande desiderio e curiosità per l’apertura di ogni nuovo show-room.

Ovviamente in ogni store, ci sono dei temi ricorrenti, come la parete artistica, elemento sempre presente che ricorda le pareti ricoperte di immagini dell’ufficio di Paul. Ma Smith ha sempre creduto che ogni negozio dovesse riflettere il carattere della zona in cui era ubicato.

La sua idea riguarda il design del negozio, lo stock e il merchandising. Entrare in un negozio Paul Smith è quindi da considerare un’esperienza unica.
Risultato è che il negozio principale di Londra al numero 9 di Albemarle Street è molto diverso dal cubo modernista rosa di Paul Smith a Los Angeles o dal negozio di Rue Saint-Honoré a Parigi.

Stile e tendenze per gli spazi retail: progetti a confronto
Non esiste quindi uno stile adatto per uno spazio retail, ma per ogni brand è fondamentale che il progettista riesca ad individuare lo stile giusto che sintetizza i caratteri fondamentali dell’azienda.
Ad esempio Masquespacio, studio di design e architettura di Valencia, per il design store Gnomo, si è ispirato alle grafiche anni ’80. Architettonicamente di questo spazio emerge il soppalco blu elettrico, gli espositori geometrici in rete metallica nera che si alternano a tavoli giallo limone e una scenografica sequenza di lampadari, che disegna nello spazio un’ideale galleria, fatta di archi sospesi.

Il negozio propone diverse tipologie merceologiche e una vasta gamma di marche perciò per i progettisti, era importante creare una situazione vivace e giocosa.
Visionario e futuristico è invece il progetto firmato dallo studio londinese Sybarite per il famoso marchio della moda Marni. La scelta del brand è quella di rendere unico ogni suo negozio.

Così per lo store di Londra, i riferimenti sono stati i colori della bandiera di San Giorgio, gli autobus e le cabine telefoniche. Ma anche lo scultoreo diplodocus, lo storico dinosauro esposto al Museo di Storia Naturale, che ha ispirato la scultura dalle forme organiche che da terra arriva al primo piano senza toccare le pareti.
Un elemento che funziona sia da espositore che da porta abiti, ritmando lo spazio retail.

Il piano terra è rivestito in resina bianca con i gradini in acciaio inossidabile che spiccano. Il colore gioca un ruolo importante nella creazione di questo spazio, come si vede dal soffitto rosso trafitto da grandi apparecchi di illuminazione ellittici realizzati su misura.

Le ispirazioni per gli interni di uno spazio retail, possono essere molteplici. Ad esempio Studio Goss per il marchio di moda Kloke, ha scelto di prendere spunto dal brutalismo, per il negozio di abbigliamento progettato nel Queen Victoria Village a Melbourne. In questo store, risaltano le pareti di cemento grezzo a blocchi, che richiamano appunto l’architettura brutalista. Ma non è una scelta casuale, bensì si è scelto questo stile per richiamare a sua volta l’estetica scultorea degli abiti del marchio.

Tutti gli interni del negozio sono rivestiti con stucchi di cemento grezzo. Il cemento liscio è stato utilizzato anche per realizzare i grossi espositori, su uno dei quali è stato impresso il logo del marchio. Gli unici tocchi di colore, sono dati dai pannelli di mogano che delimitano la parete vetrata del negozio e dalle piante posizionate negli angoli della stanza.

Il colore è invece una componente fondamentale nel concept shop progettato da Eduard Eremchuk a Rostov-sul-Don, in Russia .
Un progetto che rimanda al lavoro dell’artista James Turrell e dello stilista Alexander McQueen. L’architetto russo ha usato la vernice gialla per l’ingresso di questo showroom, che vende abiti colorati per un target giovane.

Le pareti della prima stanza sono dipinte interamente in un colore chiamato cyber yellow, con un pavimento in vinile coordinato. Qui la presenza di uno specchio riflette le tonalità da parete a parete della stanza creando una sorta di “spazio giallo infinito“. Ed è questa “scatola gialla” che ricorda ai visitatori le installazioni dell’artista americano James Turrell.
Al centro della stanza ci sono due spogliatoi, questi sono stati rivestiti con un tessuto soffice rosa e caldo che copre le pareti e le porte. Un elemento centrale concepito dall’architetto come un elemento scultoreo ispirato dagli abiti di Alexander MсQueen.

Tra tanti stili e tendenze, anche nel settore retail, lo stile che non tramonta mai è il minimal. Ne è un esempio lo showroom Everlane, progettato dallo studio di design americano Brook & Lyn. I designer per questo progetto, si sono ispirati al tema della trasparenza, perciò è stato deciso di non utilizzare i muri e di creare una varietà di partizioni aperte.

Doghe verticali di vetro nero, scaffalature bianche e binari mobili per l’abbigliamento, sono gli elementi usati per definire lo spazio di questo store.

La tavolozza dei materiali inoltre è stata ridotta al minimo, pensata per funzionare con il pavimento in cemento lucido e con le pareti bianche, risaltando sopratutto i prodotti in esposizione
Per ogni progetto retail lo scopo è presentare i prodotti nella loro luce migliore e a prescindere dallo stile, questo si ottiene combinando atmosfera e funzionalità con un design accattivante.
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